Via Nuova
In una vecchia casa di tre stanze, molto caratteristica (vi è la solita alcova, la stalla, la “zarbata”, che fungeva da fienile e ripostiglio, e, al primo piano, il deposito delle derrate alimentari – grano, fave, mandorle – , ove all'occorrenza la notte dormiva la figliolanza su giacigli improvvisati), sono ricordate le lotte contadine del secondo dopoguerra per una più equa ripartizione dei prodotti, la divisione delle terre incolte o mal coltivate, lo smembramento dei feudi.
Questa tragica pagina di storia siciliana, ormai del tutto dimenticata, è rievocata attraverso fotografie, poesie di Buttitta, tavole sinottiche, esposizione di strumenti di lavoro e di prodotti agricoli, filmati.
Immancabile, naturalmente, la presenza di Roberto Vanadia che per questa esposizione ha realizzato un grande plastico sulla trebbiatura e la divisione del grano che al momento del raccolto avveniva direttamente nell'aia tra il padrone e il mezzadro.
Seguono alcune poesie e alcune scritte.